Il “Biondo” ed il N*1 di Cesare Covino
// Maggio 6th, 2012 // Willy News
Caro WILLY, l’altra domenica sono stato ad Amalfi per una intera giornata a fare un gemellaggio di minibasket.
Una metà del cielo, ISCHIA, ha restituito la visita all’altra metà del cielo, AMALFI.
Da Ischia siamo partiti in 32 alle 8 di mattina e siamo rientrati sull’Isola alle 21,30.
È stata una giornata meravigliosa ed indimenticabile per tutti coloro che vi hanno partecipato.
Ad un certo punto, in palestra, non si capiva più chi era di Ischia e chi di Amalfi, chi era grande e chi piccino, chi era di un colore e chi di un altro, chi era abile e chi disabile. C’erano solo bimbi festanti ed adulti sorridenti.
I bambini di Ischia hanno pranzato a casa dei bambini amalfitani e poi di nuovo in palestra a giocare tutti insieme, misti e mischiati, fino all’ora della partenza. E qui mi sorge un dubbio:
fa che lo sport per bambini lo si dovrebbe interpretare così e non scimmiottando il mondo degli adulti con campionati, tornei federali e cazzate varie? Tu che ne dici?
Saluti
Vivi basket, tutti insieme!
Più che un dubbio, caro Cesare, è una certezza. Se iniziassimo intanto ad abolire il risultato, inteso come la somma dei punti che corrisponsono a ogni canestro o gol fatto, sarebbe un primo passo importante. Già le classifiche, almeno fino a una certa età, non esistono. E poi il segreto, come in molte cose, sta nel manico…
…. “Nino non aver paura di sbagliare un calcio di rigore …. non è mica da questi particolari che si giudica un giocatore …..un giocatore si vede dal coraggio, dall’altruismo dalla fantasia … ” …
Io penso che ci voglia un risultato …. per imparare a vincere e a perdere e possibilmente a farlo insieme ai compagni ….Penso anch’io , però , che sia molto una questione di “Manico”…… Certi adulti ( me compreso …) dovrebbero starne comunque fuori …..ci vogliono dei Maestri pertinenti come voi